Convenzione di Faro – Prospettive per la Società  

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Convenzione di Faro – Prospettive per la Società  

a cura di Marco Penso, diGenova OdV

La Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società – questa la sua definizione e titolazione ufficiale – insiste sul diritto di partecipazione dei cittadini alla vita culturale agganciandolo direttamente alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.

Per tale diritto viene quindi rivendicato il valore di diritto fondamentale e inalienabile dei soggetti e delle comunità, come elemento di sviluppo sia economico che culturale sostenibile e come strumento basilare di democrazia oltre che di empowerment comunitario.

La Convenzione, ratificata da 20 Paesi, è stata stretta a Faro (in Portogallo) il 27 ottobre 2005.

In questo video la Dott.ssa Luisella Pavan-Woolfe, Direttrice dell’Ufficio di Venezia del Consiglio d’Europa, approfondisce i principi di base e le opportunità.

 Nella sostanza, nel corso di questi anni la Convenzione ha innescato una profonda rivisitazione del concetto di Eredità Culturale legandola indissolubilmente alle comunità. Ha inoltre assunto un ruolo cruciale laddove auspica un uso critico e consapevole dei canali e delle forme di espressività offerte dalle tecnologie digitali come veicolo di inclusione ampia di componenti sociali e culturali diverse.
Ciò offre una opportunità concreta di partecipazione di tutte le diverse componenti sociali, culturali, generazionali alla definizione di una identità che le rappresenti, come strumento di autorappresentazione e definizione negli spazi pubblici del patrimonio culturale condiviso, ma anche per la valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici presenti nei territori per un protagonismo consapevole nell’esercizio del proprio diritto alla cultura, del diritto all’istruzione, del diritto all’innovazione.
Le metodologie e tecnologie digitali, infatti, stanno offrendo la possibilità di raccogliere, condividere e archiviare/conservare forme espressive dei diversi gruppi, realizzando con ciò l’obiettivo sia di empowerment e presa di coscienza delle entità condivise, sia di selezionare, porre in valore, discutere criticamente ciò che ci rappresenta e fonda il patto comunitario di convivenza esteso alla comunità più ampia, digitale e per ciò stesso inclusiva.

Per l’Associazione DiCultHer ( www.diculther.it ) , favorire e costruire condizioni, perché queste capacità critiche e abilità siano conseguite nello spazio formativo che scandisce i tempi più importanti dei nostri cicli di vita, significa contribuire fattivamente alla definizione di una titolarità culturale del patrimonio e a una sua gestione condivisa e consapevole attraverso la sua “presa in carico”, per la piena realizzazione di una cittadinanza attiva.
Ben oltre, quindi, il semplice utilizzo delle sole tecnologie in funzione abilitante ai fini della valorizzazione – ovvero come strumenti atti a favorire processi di semplice aggiornamento e digitalizzazione dell’esistente, il ‘sapere’ digitale offre occasioni di ri-configurazione complessiva delle entità e dei luoghi culturali come ‘eredità comuni’.
In questo senso, il digitale sta assumendo valenza metodologica ed epistemologica, strutturale e di contesto, all’interno della quale avviare una nuova ermeneutica della Cultura e dell’Eredità Culturale, e la sua introduzione ha favorito e sta favorendo l’emergere di occasioni strategiche di riorganizzazione dei saperi, di apertura alle entità e ai contenuti, di accesso alle forme stesse del contemporaneo.
Ambiti questi propri della rete DiCultHer per veicolare l’uso e la consapevolezza del valore delle tecnologie digitali per la salvaguardia, rappresentazione e valorizzazione dei patrimoni culturali – materiali e immateriali – tra le ragazze e i ragazzi delle nostre scuole di vario ordine e grado, con progetti e sfide proposte agli insegnanti e alle classi per la conoscenza, approfondimento e restituzione dei saperi e delle emozioni relative ai patrimoni culturali.
La OdV diGenova è parte di tale rete, come referente per la Liguria, ed ha aderito con entusiasmo a questi progetti.

Si tratta di progetti e sfide che operano anche come strumento potente di lotta all’esclusione e al pregiudizio, di crescita del senso di appartenenza, ma anche di democrazia e condivisione, di rafforzamento di un’attitudine dialogica e aperta alle diversità intese come valore per tutti, anche grazie alla straordinaria capacità di disseminazione fornita dal digitale e dalla straordinaria partecipazione di queste giovani generazioni di “nativi digitali”.
In questa direzione, tutto l’impianto progettuale di DiCultHer, reso evidente nelle azioni assunte nella programmazione annuale,  ha creduto e crede nel nuovo protagonismo delle giovani generazioni nei processi di catalogazione e valorizzazione dei patrimoni culturali materiali, ma anche degli insiemi di pratiche e saperi immateriali che determinano il senso di appartenenza ai luoghi, l’impegno nella cura dei beni comuni, la responsabilità verso i paesaggi condivisi, il rispetto della molteplice e caleidoscopica ricchezza dei modi di abitare il mondo e di fare comunità.

Per approfondire:

Videopresentazione  a cura della Dott.ssa Luisella Pavan-Woolfe, Direttrice dell’Ufficio di Venezia del Consiglio d’Europa, su Convenzione di Faro, principi di base e nuove opportunità:
https://youtu.be/qiISPgZkI1g

Le opportunità della Convenzione di Faro:
https://www.huffingtonpost.it/entry/le-opportunita-della-convenzione-di-faro_it_5f6f4f72c5b6cdc24c19c315