a cura di Piero Chiabra, diGenova OdV
Un Camel Trophy un po’ diverso: il Moon Mark Project
Esiste una consolidata tradizione, nella storia dei mezzi di trasporto, in cui competizioni estreme hanno grandemente contribuito allo sviluppo tecnologico e funzionale dei mezzi suddetti. È stato il caso del raid Pechino-Parigi, o, più recentemente, del Camel Trophy, delle gare di durata di inizio novecento per i primi prototipi di aeroplano, per la corsa al passaggio della Manica in aereo, e, in seguito, dell’Atlantico, e così via. Tutte queste iniziative hanno consentito di migliorare auto e aerei, provando le varie soluzioni tecniche in ambienti estremi per condizioni esterne e sollecitazioni, e hanno anche contribuito alla conoscenza del mezzo, rendendolo popolare e contribuendo alla diffusione del suo utilizzo.
Ora, pare che queste gare comincino a diffondersi in ambienti diversi.
Due società, la Moon Mark, attiva nel campo dei contenuti multimediali, e la Intuitive Machines, una società aerospaziale di Houston, Texas, hanno lanciato il Moon Mark Project, un programma per una competizione automobilistica sulla Luna.
La competizione sarà, per la prima edizione, ristretta a due auto, che verranno sviluppate ciascuna da sei team di studenti di scuole superiori americane (viene da pensare ai mezzi piuttosto differenti di cui dispongono le nostre scuole per fare attività didattica… ma questo è un altro discorso), due dei quali vedranno i loro progetti selezionati per partecipare alla gara. Ciascuna delle auto sarà leggerissima, entrambe peseranno un totale di non più di 100 kg, e verranno inviate sulla Luna “chiedendo un passaggio” al Commercial Lunar Services Payload della NASA, che verrà lanciato su un razzo Space X nel 2021, e porterà sul nostro satellite una serie di materiale preliminare per preparare il ritorno in grande stile degli astronauti, previsto per il 2024. Entro il 2021, quindi, è previsto che si svolga la prima gara automobilistica lunare grazie al Moon Mark Project.
Le auto saranno ovviamente teleguidate da Terra (a differenza di Marte, le onde radio impiegano poco più di un secondo per coprire la distanza Terra-Luna, e quindi il ritardo tra segnale e comando è sufficiente basso per permettere il pilotaggio da Terra delle auto in tempo reale), e si sfideranno su un percorso di gara nell’Oceanus Procellarum, lungo una pista progettata da Hermann Tilke, che ha realizzato la grande maggioranza dei tracciati di Formula 1 attualmente utilizzati nel mondo. Il progetto prevede anche l’installazione di una “sfera” di telecamere che riprenderanno tutti gli aspetti della gara, come fosse un gran premio di Formula 1 sul nostro pianeta, per vendere poi i diritti televisivi.
L’Oceanus Procellarum è stato scelto perché è sostanzialmente piatto e perchè si tratta di una delle zone meglio cartografate del nostro satellite, ma in ogni caso le auto dovranno affrontare un terreno accidentato, essere in grado di raddrizzarsi se ribaltate (altrimenti, si suppone, la corsa potrebbe finire molto presto…), e sopravvivere a una serie di condizioni ambientali molto difficili, quale la presenza di polveri sottili e possibilmente abrasive, e considerare la ridotta forza di gravità, che porterà necessariamente a uno stile di guida molto diverso.
È possibile che questa corsa sia solo la prima di una lunga serie, e che questo, come già successo tante altre volte, porti a una più vasta conoscenza della superficie lunare, necessaria per espandere la presenza umana su di essa.
E poi, dovremo ben trovare una zona veramente tranquilla da qualche parte per andare in auto a fare un picnic!
Per saperne di più:
https://futurism.com/spacex-remote-controlled-racecars-lunar-surface
https://www.syfy.com/syfywire/moon-mark-remote-controlled-race-cars-square-off